Biografia Willy Rizzo

BIOGRAFIA


Nato a Napoli nel 1928, Willy Rizzo cominciò la sua carriera di fotografo a Parigi all'inizio degli anni 40. Grande fotografo di personalità, moda e reportage, ha esposto le sue opere in tutto il mondo: dalla Galerie Agathe Gaillard di Parigi,alla Galleria Bukamara a Tokyo, allla Maison de la Photographie di Mosca, la galleria Mallet a New York e Londra, il Forum Grimaldi di Monaco oltre che al MUBE di San Paolo.

Nel 1968 si trasferisce a Roma e inizia a lavorare comedesigner per soddisfare le sue esigenze personali perché, secondo lui, all'epoca "i mobili scandinavinon erano né abbastanza comodi né abbastanza lussuosi". In risposta alla crescente domanda, crea le sueofficine nel 1970 e successivamente apre dei punti vendita in tutto il mondo. "Immaginazione e forte stile moderno" sono i termini che definiscono al meglio il suo stile. Attualmente il suo tavolo ellittico in marmo è esposto al MoMA di New York.

Willy Rizzo sposa Dominique Rizzo nel 1979. Insieme hanno tre figli: Willy Jr, Camilla e Gloria. Nel 2009 la famiglia apre lo Studio Willy Rizzo, specializzato in design e fotografia, ubicato nel settimo arrondissement di Parigi in rue de Verneuil n°12. Nonostante Willy Rizzo sia morto nel 2013, il suo Studio continua ancor oggi a promuovere il suo lavoro attraverso l'organizzazione di mostre e altri progetti inediti.

FOTOGRAFO


Nipote di magistrati napoletani, sviluppa sin dalla sua infanzia una spiccata passione per la fotografia. A partire dall'età di 12 anni, nella scuola superiore italiana di via Sédillot a Parigi, inizia a ritrarre i suoi compagni di classe con la Box Agfa regalata dalla sua amata madre.

Nel 1944, ancora adolescente, Willy acquista la sua prima Rolleiflex sul mercato nero e incontra un interessante fotografo, allora sconosciuto, che si chiama Gaston Paris (successivamente divenne il suo idolo). Gli diceva : «.... quando scatti una foto, pensa di fare un Fragonard! Ma in alcuni casi, scatta e pensa più tardi. » Willy Rizzo gira in bicicletta per gli studi di Billancourt, Joinville o di Buttes Chaumont, fotografando tutte le stelle del cinema francese che molto presto vollero essere fotografate solo da lui. Viene ingaggiato da Point de Vue, dove fa il suo debutto come inviato. Si reca inoltre in Tunisia dove fotografa dei carri armati scalcinati sul campo di battaglia. Lì, scatta le sue foto al tramonto per avere una bassa esposizione della luce e un punto di vista differente. Il risultato è spettacolare e Life Magazine acquista il suo reportage. Dopo la guerra, Willy viene assunto dal settimanale France Dimanche, condotto da Max Corre, rivista che conosce un successo incredibile specializzandosi nella vita privata delle celebrità. Inoltre viene inviato a Cannes per occuparsi della copertura del primo Festival (senza nessun limite di budget). Lì ritrae un gran numero di celebrità : principesse, playboy, stelle del cinema, sfilano davanti al suo obiettivo Zeiss Sonnar 180. Ma anche l'America lo attrae. Nel 1947, l'agenzia inglese Blackstar lo invia negli Stati Uniti per "fotografare tutto ciò che lo poteva sorprendere": da una macchinetta automatica da $ 1 che distribuisce calze, ai drive-in cinematografici. Ma Willy preferisce le donne e la moda, così si stabilisce a Los Angeles. In quel periodo scopre la mitica California e produce inediti reportage sulle celebrità dell’epoca: Gregory Peck, Richard Widmark, Gary Cooper, Anne Baxter.
Nel 1949, Max Corre lo chiama per annunciargli che Jean Prouvost sta allestendo una nuova grande rivista a Parigi, così Willy ritorna e incontra Hervé Mille. Questo sarà dunque l'inizio della meravigliosa avventura a Paris-Match. Willy firma la primissima copertina a colori con Winston Churchill. Il suo servizio su Maria Callas ispira a tal punto Hergé che, in "Les bijoux de la Castafiore", esso crea un personaggio fittizio basato su Willy e Walter Carone: il fotografo di Parigi Flash, Walter Rizzoto.
Una nuova aristocrazia di fotografi sta nascendo tra questa "banda" di giovani allegri, romantici e scavezzacollo, che hanno come solo segno distintivo la loro Leica, brandita come un trofeo. Christian Dior, da conoscitore, dirà che Paris-Match in via Pierre-Charron era « il più bel show room di Parigi ».

Per circa venti anni, Willy Rizzo effettua centinaia di reportage di charme e di moda con una maestria e un'inventiva in perpetuo rinnovamento che caratterizzano solo i grandi fotografi. « Il nostro mestiere è una sfida continua, dice Willy Rizzo. Quando abbiamo a disposizione un'ora con una celebrità il nostro vero talento deve subito venire fuori. Così dobbiamo immediatamente trovare l’idea, l’accessorio che possa fare la sintesi della loro personalità, per esempio delle lenti d’ingrandimento per Salvator Dali oppure un giradischi per Marlene Dietrich. Ho un'ammirazione estrema per le persone come Doisneau o Cartier-Bresson, ma loro si possono permettere di attendere per ore o giorni l’istante magico. Con la moda e le stelle è diverso. Non è lo stesso mestiere! ».

DESIGNER


« Immaginazione e forte stile moderno che si fondono perfettamente con il resto degli ambienti» Questa definizione designa lo stile Italiano degli anni 1965-1980, in cui Willy Rizzo si riconosce. Come ci racconta l’artista, tutto inizia verso la fine del 1966 in un negozio di parrucchiere situato in Piazza di Spagna a Roma. Mentre sua moglie Elsa Martinelli si fa pettinare, loro discutono dell'imminente istallazione in Italia, dove le carriere di entrambi li portavano di sovente. Willy ama questo quartiere e domanda quindi al parrucchiere se nei paraggi si trovasse un'agenzia immobiliare. « Certo, ce n'è una all’angolo della strada ma avrete bisogno di un vero miracolo per trovare un appartamento ».
Ed il miracolo prende forma in un locale ubicato al secondo piano di un palazzo con vista su Piazza di Spagna, spazio allora occupato da un fabbricante di camicie. Era un ambiente commerciale, senza acqua e praticamente inabitabile. Affascinato dalla potenzialità del luogo, Willy firma immediatamente un contratto d’affitto di sei mesi e ritorna trionfante dal parrucchiere, il tutto in 45 minuti !
Con un gruppo di artigiani del quartiere, Willy trasforma quel locale in un appartamento. Crea uno spazio con dei muri scuri e tocchi di colore oro, una cucina tutta in tinte argento con impiantiti e soffitti di colore nero. In seguito concepisce gli elementi di design: divani, tavoli bassi, delle consoles, mobili hi-fi e molti altri ancora. Il risultato è super chic. Willy Rizzo non ha inizialmente intenzione di diventare un designer ma dopo che i suoi amici e conoscenti vedono quello di cui è capace, e anche l'esempio del suo meraviglioso appartamento romano, essi si innamorano di quegli elementi di arredo così speciali. Dato che Willy ha molti contatti nell’ambito della moda e del cinema, gli ordini iniziano ad arrivare numerosi. Uno dei primi clienti è infatti Ghighi Cassini, giornalista sociale del giornale American Hearst, che inventò l’appellativo « Jet set » per descrivere l’universo e lo stile di vita che Fellini immortalò nella Dolce vita. Cassini volle un appartamento moderno in un palazzo classico, così Willy Rizzo, che ha da sempre amato il bello e i pezzi d'antiquariato, seppe creare per lui un mobilio contemporaneo che si integra perfettamente con degli ambienti dal carattere più antico. Questo ordine ne fa arrivare molti altri da parte di tutto il Jet set e l’alta società Italiana.

Salvador Dali ordina svariati pezzi, così come Brigitte Bardot per l’interno della sua dimora "Madrague" a Saint-Tropez. Willy ha inoltre arredato gli aristocratici appartamenti romani di Palazzo Borghese e Palazzo Ruspoli. Lo stile Rizzo marcò un'epoca. Considerato come il designer della Dolce Vita, esso la incarnava veramente. La domanda fu tale che nel 1968, decide di fondare la propria società. Si istalla nella periferia di Roma, più precisamente a Tivoli, dove il numero dei suoi collaboratori passa da 8 a 150. Negli anni successivi crea più di 30 elementi di arredo, tra cui splendidi tavoli in acciaio con piani in travertino e lampade in bronzo, il tutto fatto a mano in Italia. I suoi mobili hanno uno stile contemporaneo e sono costituiti da materiali naturali e nobili come il legno, il marmo, l’acciaio inox e il rame. Willy Rizzo apre il suo primo negozio a Parigi in rue du Faubourg Saint-Honoré, ed in seguito si espande in altre città di Francia, così come nel resto d'Europa e anche a New York, Miami e Los Angeles. Le sue opere sono state pubblicate su numerose celebri riviste di design.
Nel 1978, Willy vende l'attività per tornare al suo primo grande amore: la fotografia. « Non ho mai avuto intenzione di diventare un uomo d’affari e onestamente comincio ad annoiarmi. La mia vita bohème di fotografo mi manca molto», dirà poi. Durante il decennio che segue, Rizzo, grande ammiratore della sofisticatezza di Mies van der Rohe, di Corbusier e di Ruhlmann, sviluppa uno stile estremamente riconoscibile ancor oggi. I suoi pezzi di design hanno linee semplici con forme geometriche ben definite. Essi sono costituiti da materiali minuziosamente scelti, accostati a pregiate cromature o al rame. Willy Rizzo è sempre rimasto fedele all’impiego di materiali tradizionali propri degli artigiani, evitando di entrare nel sistema di produzione di massa che allora utilizzava principalmente la plastica. Il suo stile viene ulteriormente definito anche grazie alle continue commissioni ricevute così dai numerosi interni da decorare. Comodità, solidità e praticità sono aspetti ugualmente importanti per Willy. Infatti si può affermare che le foto di Rizzo siano affascinanti per la loro rara semplicità, e allo stesso modo si può osservare come lo stile dei suoi elementi d'arredo funzioni perfettamente anche in decori di matrice contemporanea poiché essi detengono un'eterea semplicità; un'anima così elegante, propria di una vera e propria ragione di essere. L’originalità dei suoi mobili deriva dalla sua indipendenza di creatore che non ha mai copiato o ceduto a compromessi, il che spiega il suo stile così unico e riconoscibile.

CITAZIONE


Jack Nicholson 
« Ho incontrato Willy a Milano durante una cena organizzata da Playboy Magazine ! Da allora siamo diventati eccellenti amici. Per di più Willy « assomiglia a mio padre ». Ci incontriamo regolarmente e scherziamo in continuazione. Lo provoco sempre sull'argomento dei paparazzi (« I tease him all the time, I make fun about him and his paparazzi way »). Nelle foto di Willy apprezzo quel certo tocco "alla francese", specialmente nella direzione artistica. Lo considero come un immenso fotografo e ammiro non solo le sue opere, ma anche la totalità della sua carriera. »

Lenny Kravitz
Mr. Kravitz descrive il look del designer contemporaneo come « molto forte, molto maschile e veramente funky ».

Françoise Sagan
« Lavorare con Willy Rizzo è un grande e gioioso gioco di biglie. »