Biografia Willy Rizzo

BIOGRAFIA


Nato a Napoli, Willy Rizzo ha iniziato la sua carriera come fotografo a Parigi molto presto negli anni '40. Un grande fotografo di personalità, moda e grandi reportage, ha esposto in tutto il mondo: dalla Galerie Agathe Gaillard di Parigi,la Galleria Bukamara a Tokyo, la Maison de la Photographie di Mosca, la galleria Mallet a New York e Londra, il Forum Grimaldi di Monaco e anche al MUBE di San Paolo.

Nel 1968 si trasferisce a Roma e inizia a lavorare come
designer per le sue esigenze personali perché, secondo lui, "i mobili scandinavi non erano né abbastanza comodi né abbastanza lussuosi". In risposta a una grande domanda, ha creato le sue officine nel 1970 e ha lanciato i suoi punti vendita in tutto il mondo. "Immaginazione e forte stile moderno" sono le parole che definiscono il suo iconico DNA. Oggi il suo tavolo ellittico in marmo è esposto al MoMA di New York.


Willy Rizzo sposò Dominique Rizzo nel 1979 e con lei ebbe tre figli, Willy Jr, Camilla e Gloria. Nel 2009 aprirono lo Studio Willy Rizzo di design e fotografia nel settimo arrondissement di Parigi in rue de Verneuil n°12. Willy Rizzo muore nel 2013, ma il suo Studio continua a promuovere il suo lavoro attraverso mostre e numerosi progetti.

FOTOGRAFO


Nipote di magistrati napoletani, molto presto sviluppa una spiccata passione per la fotografia. A partire dall'età di 12 anni, nella scuola superiore italiana di via Sédillot a Parigi, inizia a realizzare vari ritratti dei suoi compagni di classe grazie all'aiuto della Box Agfa regalata dalla sua amata madre.

Nel 1944, ancora adolescente, acquista la sua prima Rolleiflex sul mercato nero e incontra un meraviglioso fotografo sconosciuto, Gaston Paris, che divenne il suo idolo. Gli diceva : «.... quando scatti una foto, pensa di fare un Fragonard! Ma in alcuni casi, scatta e pensa più tardi. » Da quel momento iniziò a viaggiare in bicicletta per gli studi di Billancourt, Joinville o dei Buttes Chaumont, fotografando tutte le stelle del cinema francese che molto presto vollero essere ritratte solo da lui. Fu ingaggiato da Point de Vue, dove fece il suo debutto come inviato. Si recò poi in Tunisia a fotografare dei carri armati scalcinati sul campo di battaglia. Lì, scattò le sue foto al tramonto per avere una luce bassa e interessante. Il risultato fu spettacolare e Life Magazine acquistò subito il suo reportage. Dopo la guerra, Willy venne assunto dal settimanale France Dimanche, condotto da Max Corre, che conobbe un successo incredibile in quanto magazine specializzato nella vita privata delle celebrità. Sucessivamente venne inviato a Cannes per occuparsi del primo Festival senza alcun limite di spesa. Ritrarrà un gran numero di celebrità : principesse, playboy, stelle del cinema, che sfilano davanti al suo obiettivo Zeiss Sonnar 180. Ma anche l'America lo attrae. Nel 1947, l'agenzia inglese Blackstar lo inviò negli Stati Uniti per "fotografare qualunque cosa lo sorprendesse": a partire da una macchinetta da $ 1 che distribuisce calze, ai drive-in cinematografici. Willy però preferisce le donne, la moda e si stabilisce quindi a Los Angeles. Così scopre la mitica California e fa dei reportage sulle stelle dell’epoca come Gregory Peck, Richard Widmark, Gary Cooper e Anne Baxter, servizi che erano di grande richiesta a quell'epoca.
Nel 1949, Max Corre lo chiama per annunciare che Jean Prouvost sta dando vita ad una nuova grande rivista fondata a Parigi, così Willy Rizzo ritorna e incontra Hervé Mille. Questo è l'inizio dell'avventura a Paris-Match. Willy firma la primissima copertina a colori con Winston Churchill, e il suo reportage su Maria Callas ispira Hergé che, in "Les bijoux de la Castafiore", crea un personaggio a lui ispirato: il fotografo di Paris Flash, Walter Rizzoto, e il suo amico Walter Carone.
Una nuova aristocrazia di fotografi sta nascendo attorno a questo entourage di giovani allegri, romantici e spericolati, che avevano come solo segno distintivo la loro Leica, brandita come un trofeo. Christian Dior, da intenditore, dirà che Paris-Match in Via Pierre-Charron era « il più bel show room di Parigi ».

Per circa venti anni, Willy Rizzo effettuerà centinaia di eleganti reportage di moda con la stessa maestria e inventiva in perpetuo rinnovamento che caratterizza i grandi fotografi. « Il nostro mestiere è una sfida continua, dice Willy Rizzo. Quando abbiamo un'ora con una celebrità il nostro vero talento deve subito venire fuori. Dobbiamo immediatamente trovare l’idea, l’accessorio che possa fare la sintesi della loro personalità. Ad esempio delle lenti d’ingrandimento per Salvator Dali o un giradischi per Marlene Dietrich. Ho un'estrema ammirazione per le persone come Doisneau o Cartier-Bresson, ma loro si possono permettere di attendere per ore o giorni l’istante magico. Invece con la fotografia di moda e con le stelle del grande schermo è diverso. Sicuramente non sono mestieri simili ! ».

DESIGNER


« Immaginazione e forte stile moderno, che si fondono in armonia con il resto dei dintorni. » Questa citazione definisce perfettamente lo stile Italiano degli anni 1965-1980, in cui Willy Rizzo si riconosce. Come bene racconta l’artista, tutto iniziò in un negozio di parrucchieri situato in Piazza di Spagna a Roma, verso la fine del 1966. Mentre sua moglie Elsa si fa pettinare, discutono quindi del loro imminente trasloco in Italia, dove le loro rispettive carriere li portano cosi soventemente. Willy ama questo quartiere e domanda al parrucchiere se nei paraggi si trovasse un'agenzia immobiliare. « Certo, all’angolo della strada ma avrete bisogno di un miracolo per trovare un appartamento ! ».
Ed il miracolo prende forma in un locale al secondo piano con vista su Piazza di Spagna, occupato ai tempi da un fabbricante di camicie. Era uno spazio commerciale senza acqua e praticamente inabitabile. Convinto, Willy firma immediatamente un contratto d’affitto di sei mesi e ritorna trionfante dal parrucchiere, il tutto in 45 minuti.
Con un gruppo di artigiani del quartiere, Willy trasforma quel locale in un appartamento. Vuole dei muri scuri e oro, una cucina tutta in colore argento, degli impianti e dei soffitti neri. In seguito inizia a concepire dei mobili: divani, tavoli bassi, console, mobili hi-fi e molti altri progetti di design. Il risultato è molto chic. Willy Rizzo non aveva inizialmente intenzione di diventare un designer ma una volta che i suoi amici e conoscenti hanno visto quello di cui era in grado, anche grazie all'esempio del suo meraviglioso appartamento romano, si sono subito innamorati di quei mobili. Dato che aveva molti amici nell’ambito della moda e del cinema, gli ordini iniziarono ad arrivare. Uno dei primi clienti fu Ghighi Cassini, giornalista sociale del giornale American Hearst che inventò l’appellativo « Jet set » per descrivere l’universo e lo stile di vita che Fellini immortalò nella Dolce vita. Cassini voleva un appartamento moderno in un palazzo classico. Willy Rizzo, che ha da sempre amato le belle cose e i pezzi di antiquariato, seppe creare un mobilio contemporaneo su misura per lui che si integrava perfettamente con lo stile antico dell'appartamento. Questo ordine ne fece arrivare molti altri da parte di tutto il Jet Set e l’alta società Italiana.

Salvador Dali ordinò svariati pezzi, cosi come Brigitte Bardot per l’interno della sua dimora Madrague a Saint-Tropez. Willy arredò inoltre gli appartamenti di aristocratici come il Palazzo Borghese e il Palazzo Ruspoli a Roma. Lo stile Rizzo marcò un epoca. Considerato come il designer della Dolce Vita, la incarnava nella più pura delle essenze. La domanda per le sue opere fu tale che nel 1968 decise di creare la propria società. Si istallò alla periferia di Roma, più precisamente a Tivoli, dove i suoi collaboratori passarono da 8 a 150. Negli anni successivi creò più di 30 pezzi di design, tra cui tavoli in acciaio con piani in travertino, lampade in bronzo, e il tutto fatto a mano. I suoi mobili sono contemporanei nello stile e sono composti da materiali naturali e nobili come il legno, il marmo, l’acciaio inox, il rame. Willy apre il suo primo negozio in rue du Faubourg Saint-Honoré a Parigi, ed in seguito altri in Francia ed in Europa, cosi come a New York, Miami e Los Angeles. Le sue creazioni sono pubblicate sulle più celebri riviste di design.
Nel 1978, Willy ritorna al suo primo amore, la fotografia. « Non ho mai provato a diventare un uomo d’affari e comincio ad annoiarmi. La mia vita bohème di fotografo mi manca », dirà. Durante questi 10 anni, Rizzo, grande ammiratore della sofisticatezza di Mies van der Rohe, di Corbusier e di Ruhlmann, ha sviluppato uno stile molto facilmente riconoscibile ancora oggi. I suoi pezzi dalle linee semplici hanno forme geometriche ben definite che sono composte da materiali scelti minuziosamente e mescolati a cromature oppure al rame. Willy è sempre rimasto fedele all’impiego tradizionale dei materiali e ai metodi di lavorazione propri degli artigiani italiani, evitando di entrare nel sistema di produzione di massa o di utilizzare la plastica, molto di moda a quell’epoca. Lo stile del designer iniziò a definirsi grazie ai sempre più numerosi feedback ricevuti dai suoi clienti e dalle commissioni degli interni da decorare. La comodità, la solidità e la praticità sono ugualmente degli elementi importanti per Willy. Si può affermare che le sue foto siano belle per la loro rara semplicità e allo stesso modo si può dire che i suoi mobili funzionino perfettamente nei decori contemporanei perché hanno una semplicità elegante e una ragione di essere. L’originalità dei suoi mobili deriva anche dalla sua indipendenza di grande creatore che non ha mai copiato, il che spiega il suo stile cosi marcato e unico.

CITAZIONE


Jack Nicholson 
« Ho incontrato Willy a Milano durante una cena organizzata da Playboy Magazine ! Da allora siamo diventati eccellenti amici. Per di più Willy « assomiglia a mio padre ». Ci incontriamo regolarmente e scherziamo in continuazione. Lo provoco sempre per quanto riguarda i paparazzi (« I tease him all the time, I make fun about him and his paparazzi way »). Nelle foto di Willy mi piace quel "tocco francese", specialmente nella direzione artistica. Lo considero come un immenso fotografo e ammiro non solamente le sue opere, ma anche la sua carriera. »

Lenny Kravitz
Mr. Kravitz descrive il look di questo designer contemporaneo come « molto forte, molto maschile e veramente funky ».

Françoise Sagan
« Lavorare con Willy Rizzo è un grande e gioioso gioco di biglie. »